Il senso della volontà nella pratica dello Yoga
Lo Sforzo Volontario e la permanenza nell'Istante

Forse è capitato anche a voi chiedervi come mai sia così necessario nella pratica il raggiungere quella fase in cui sembra di non farcela più, il momento durante il quale guardi il tuo insegnante camminare per la sala durante la conduzione e ti sembra l’essere peggiore del mondo, quello a cui faresti tanto male se solo la ragione non ti dicesse di placare i tuoi impulsi… Allora ti freni limitandoti agli improperi.
Eppure quello è proprio il momento del cambiamento o quanto meno della sua possibilità, la fase in cui la mente riesce a permanere nell’hic et nunc lucreziano, l’istante. E’ un concetto diverso da quello del presente: il presente è illusorio, stretto tra passato e futuro non ha altra possibilità di vita che frammentarsi in infiniti istanti. E proprio vivendo la consapevolezza di questi istanti accade un atto magico per manas: la liberazione fugace da Spazio e Tempo, le Leggi che reggono la vita materica.
Lo Sforzo Volontario, alla luce di questo, diviene la nostra possibilità; ogni atto di volontà abitua la mente a una nuova visione, alla visione del qui e ora, l’unica visione reale. E ognuno di questi atti costruisce lentamente una scala che ci riporterà verso Casa, verso l’unità dell’Essere.
Quindi sia benedetta ogni goccia di sudore che bagna la nostra pelle e ogni improperio perché il vostro insegnante sa che è il segno del vostro percorso verso l’alto, verso la parte più autentica di voi.
NAMASKAR
Federica
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