I benefici della respirazione
Davide Cisotto • 25 febbraio 2020
La respirazione controllata è il più eminente metodo per aumentare la resistenza organica.
La Cina ha il suo chee-gung
e l’India hai il suo pranayama, ma il mondo occidentale non ha nemmeno un termine specifico per indicare il controllo del respiro, e i medici occidentali non capiscono come l’energia atmosferica serva come sostanza nutriente vitale per la salute umana.
Ironicamente, la scienza occidentale ha recentemente scoperto abbondanti prove che verificano chiaramente le antiche nozioni orientali sull’aria, il respiro e l’energia, e i loro centrali compiti nella salute e nella longevità.
L’essenziale elemento dell’aria che porta la carica del chee risulta non essere né l’ossigeno né l’azoto, né altra sostanza chimica gassosa, ma piuttosto lo ione negativo, altamente attivo frammento molecolare che porta una carica elettrica negativa equivalente a quella di un elettrone. Invece sostanze inquinanti come la polvere, il fumo e i tossici chimici si sono formate nell’aria sotto forma di grandi prigioni polimolecolari che portano una carica positiva.
Nell’aria contaminata gli ioni positivi rallentano, afferrano e neutralizzano gli attivi ioni negativi privando l’aria di vitalità. Respirare una tale aria è l’equivalente di mangiare cibi andati a male, pieni di “calorie vuote”. Nell’aria pulita di campagna il rapporto medio tra ioni negativi e i positivi è di circa tre a uno; nella inquinata aria cittadina cade drasticamente a circa uno ione negativo contro 500 positivi.
Shen Chia-shu, un adepto e medico della Dinastia Ching, insiste nell’affermare che la terapia della respirazione dovrebbe essere appropriatamente prescritta da tutti i medici:
“La respirazione e gli esercizi relativi sono 100 volte più efficaci come terapia medica di qualsiasi droga. Questa conoscenza è indispensabile all’uomo, e ogni medico dovrebbe studiarla a fondo.”
Mentre nell’Occidente la classe medica ortodossa considera ancora la terapia della respirazione profonda come una “medicina vudù”, pochi medici russi ed europei hanno già riscoperto questo antico rimedio e stanno facendo progressi con esso. Nel suo libro Yoga Self Taught (Lo Yoga autoinsegnato), Andrè Van Lysebeth
cita le conclusioni dei medici francesi dott. Peschier e Walter Michel:
“Ogni disordine organico o funzionale che porta a condizioni di malattia è suscettibile all’influenza, se non sempre alla cura, della respirazione controllata.
La respirazione controllata è il più eminente metodo conosciuto per aumentare la resistenza organica.
Riducete la resistenza organica con un qualsiasi mezzo e vedrete che germi, rimasti innocui fino al quel momento, si sviluppano adesso come agenti di infezione.
Vi è sempre una immunità naturale attribuita all’equilibrio ionico nel sangue, e dipendente dal respiro.
Dipende dall’equilibrio degli acidi e delle basi, una regolarità che viene ristabilita con ogni respiro.”
Proprio così gli antichi medici taoisti descrivevano le cause fondamentali della malattia: non come un “attacco” esterno da parte dei germi ma come una degenerazione e una tossicità interne che creano critici squilibri e permettono l’attacco esterno. Quando tali condizioni patologiche entro il sistema vengono eliminate con la dieta, la respirazione e altri regimi, l’optimum dell’equilibrio biochimico è restaurato nel sangue e nei tessuti e il corpo ritrova automaticamente la sua naturale immunità. L’ostinato punto di vista occidentale, promosso da Pasteur, che la malattia è anzitutto un “attacco” di germi che devono essere “uccisi” con potenti farmaci e rimozione chirurgica delle parti danneggiate riflette solo l’abissale mancanza di cure preventive nell’Occidente.
Ecco un riepilogo dei benefici
terapeutici ottenuti in quantità, senza alcuna spesa, da coloro che respirano profondamente:
1. la respirazione profonda stimola la vitale secrezione degli ormoni in tutto il sistema endocrino eccitando il nervo pneumogastrico e provvedendo un massaggio diretto alle ghiandole dell’addome e del sacro, equilibrando così tutte le funzioni vitali compresa la potenza sessuale e la fertilità;
2. l’eccitazione del nervo pneumogastrico migliora in modo imponente la digestione, il metabolismo e l’escrezione. Il massaggio diaframmatico allo stomaco e al fegato, migliora la digestione e promuove la peristalsi;
3. la respirazione profonda permette un sonno profondo e ininterrotto e riduce il tempo richiesto per un completo riposo;
4. la consapevolezza, il pensiero, la memoria e altre facoltà mentali sono grandemente elevate dalla respirazione profonda, che massaggia e irriga il cervello;
5. la respirazione profonda calma le emozioni e le porta sotto il controllo conscio. Pochi profondi respiri addominali fatti tra le crisi dell’accesso emotivo riportano rapidamente l’equilibrio.
6. la respirazione profonda rafforza, distende e tonifica il diaframma che a sua volta, migliora il controllo del respiro e approfondisce il massaggio addominale. Recenti studi in Cina mostrano che la contrazione media del diaframma in coloro che non praticano la respirazione è solo di 3 centimetri. Dopo solo due mesi di pratica quotidiana, la contrazione del diaframma è aumentata fra i 6 e i 9 centimetri;
7. la respirazione profonda “fa risparmiare” letteralmente il respiro rallentando e approfondendo i modelli respiratori. Questo effetto dura per parecchie ore dopo gli esercizi. In uno studio condotto in India il volume medio di aria per respiro salì da 482 ml prima della respirazione profonda a 740 ml dopo solo 15 minuti di pratica, mentre il numero dei respiri per minuti cadde drammaticamente da 15 a 5;
8. la respirazione profonda ha enormi benefici per il cuore e il sistema circolatorio: 20-30 minuti di respirazione profonda riducono il battito cardiaco di una media del 10-15 %, e questo effetto continua per parecchie ore dopo la pratica. Un importante studio in Cina mostrò un imponente aumento di cellule rosse del sangue dopo solo 30 minuti di respirazione profonda, un beneficio che aumenta grandemente la capacità del sangue di fissare e portare ossigeno. Come abbiamo visto, un diaframma appropriatamente utilizzato funziona come un “secondo cuore”, e ogni battito del cuore che risparmiate adesso prolunga la vostra vita di un battito più tardi.
Una volta che abbiate stabilito un regolare regime giornaliero, potete gradualmente adattare e applicare gli esercizi ad altre attività. Gli atleti, ad esempio possono migliorare il loro rendimento praticando 20-30 minuti di controllo del respiro prima delle prestazioni atletiche. Questa abitudine rilassa i nervi, calma il cuore, incita la circolazione e aumenta la risorse di energia assicurando un optimum dell’esecuzione sotto pressione.
Su Tung-Po, un adepto del XII secolo e uno dei più amati poeti cinesi, cominciò i regimi taoisti di respirazione solo a metà della vita, ma nelle sue memorie esalta le virtù della respirazione profonda in termini inequivocabili, e le sue parole hanno la convinzione dell’esperienza diretta:
“Dapprima si sente poco effetto, ma dopo aver praticato regolarmente esercizi di respirazione per un centinaio di giorni, l’efficacia di questo metodo va oltre ogni misura e i suoi benefici sono cento volte più grandi di quelli di qualsiasi medicina.
Il metodo è in realtà molto semplice ma deve essere praticato regolarmente per un certo periodo di tempo per poter apprezzare i suoi profondi benefici. Se provate per solo 20 giorni, già il vostro spirito si sentirà diverso, la regione attorno al vostro ombelico si sentirà calda durante la pratica, la vita e le gambe si sentiranno leggere e agili, e gli occhi e il colorito diventeranno lucenti e brillanti.
Questi benefici sono permanenti per tutto il tempo in cui continuerete a praticare.”
Lettura consigliata
Il Tao del sesso, della salute, della longevità. Un approccio pratico ad un antico metodo
Un libro che contiene consigli su vari metodi per mantenere il corpo e la mente in salute tra cui respirazione, alimentazione e pratiche sessuali come descritto nell'antica tradizione taoista.
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Ieri abbiamo parlato del fatto che siamo immersi in un acquario senza vetri ma con altri tipi di confini. A questo punto possiamo chiederci: cosa possiamo fare di oggettivamente significativo per la nostra esistenza? E cosa possiamo fare che abbia un valore anche per l'ecosistema in cui siamo immersi? La prima idea che di certo ci viene in mente è trovare la libertà eppure prova a chiederti cosa accadrebbe ad un pesciolino rosso liberato in mare aperto… Morirebbe! E ognuno di noi sa, in cuor suo, che la libertà è un grosso rischio; per questo motivo proviamo a migliorare la nostra vita piuttosto che uscire dall'acquario. Qualcuno di noi si concentra sul danaro, qualcuno sulla cultura, sull'arte, perfino lo Yoga può divenire un modo per abbellire il nostro stato di cattività. Ma migliorare la nostra vita fa davvero la differenza? Di certo un lavoro più comodo, remunerativo, prestigioso ci fa vivere meno faticosamente di uno in cui bisogna fare molta fatica a tutti i livelli, in cui il guadagno serve a malapena a sopravvivere e per il quale nessuno ci riconosce i meriti delle nostre capacità. Eppure tutto questo, nella maggior parte dei casi, non coincide con la libertà. Ma se, ad un certo punto, iniziassimo ad osservare con obiettività i limiti della nostra esistenza, le sue pareti illusorie che ci separano dalla realtà così com'è, allora forse potremmo avere una possibilità per modificare realmente la nostra vita. Inizieremmo a comprendere che tutt'attorno alla nostra realtà esistono molte altre realtà soggettive e che tutte queste sono immerse in qualcosa che le contiene tutte, una realtà oggettiva composta da tutte le innumerevoli soggettività. Questa realtà oggettiva è sempre stata lì, oltre la barriera di vetro del nostro acquario, ma la nostra vista è distorta e tra noi e questa realtà esiste una barriera ben più netta del vetro… La nostra mente. Essa è condizionata a rigettare tutto ciò che non è per lei comprensibile, tutto ciò che non è logico; la logica riconosce uno spazio e un tempo e consente alla mente di restare tranquilla, a suo modo, in un ristretto acquario. In un contesto infinito di spazio e tempo non sopravvivrebbe a causa dello shock e la sua unica protezione è fingere che esista solo ciò che per lei è definito e conosciuto. Ma anche con questa nuova consapevolezza resta la visione distorta che si ha all'interno della vasca guardando verso l'esterno di essa. C'è un altro passo da fare… Clicca qui per scoprire SelfYology: Cerchi di Alchimia Interiore

Ti è mai capitato di guardare un acquario e di pensare a che vita triste deve essere quella di quei pesci? Una sfera di vetro per i più sfortunati e pochi metri cubi d'acqua per coloro che, invece, hanno avuto più fortuna, magari quella di allietare un ristorante, un salotto privato o un ufficio. I pesci dell'acquario non sono minimamente consapevoli, per la maggior parte dei casi, che fuori dal loro limitato ecosistema esiste un mondo ben più vasto e se nati in cattività non avranno neanche un piccolo ricordo cellulare del mare aperto. Ma capita a volte che un pesciolino, magari il più piccolo, quello meno appariscente, meno spettacolare, inizi a rivolgere l'attenzione dalla vasca al mondo fuori… A volte quel pesciolino ci guarda, si accorge della nostra presenza, è consapevole che fuori dal suo piccolo mondo c'è altro. E forse quel pesce inizierà a porsi una domanda: qual è il senso della mia vita? E magari potrebbe pensare che per trovare il proprio senso dovrebbe muoversi lontano da quel mondo limitato da pareti di vetro e ciò farebbe sorgere una seconda domanda: come trovo una via d'uscita? So che ciò che sto per dirti ora è forte e non è piacevole da sentir dire ma ognuno di noi è racchiuso nel suo acquario personale; a delimitarlo non sono pareti di vetro ma idee, credenze, impressioni del passato, traumi irrisolti o apparentemente risolti, vite pregresse, cultura, religione, educazione ricevuta e chi più ne ha più ne metta. E spesso siamo così identificati con il nostro acquario da credere che sia il migliore, fino anche a poter uccidere pur di difenderlo da chiunque cerchi di minarne le certezze. Prova ad osservare la tua vita, il suo ritmo sempre uguale, la tua posizione nell'ecosistema sociale, i rapporti con chi è sopra e sotto di te rispetto ad una scala gerarchica sociale, familiare, relazionale; prova a percepire come nel tuo specifico contesto una tua scelta diversa dal solito rappresenterebbe un cambio di paradigma per l'intero sistema. Ed è proprio l'interconnessione con tutto quello che hai intorno che ti spinge a perpetrare giornalmente le azioni che ti competono senza modificarle mai, anche quando il loro scopo è mantenere il sistema a tuo discapito, senza che esse ti provochino la minima soddisfazione. Ma se qualcosa dentro di te iniziasse a chiedersi: che senso ha la mia vita? E poi ancora, se fosse seguita da un'altra domanda come da un'eco: qual è la via d'uscita da tutto questo? Ti do una notizia di qualcosa di cui ho fatto esperienza in prima persona: quando inizi a farti queste domande vuol dire che il processo di risveglio della tua coscienza è iniziato e che non potrai più tornare indietro, forse potrai fingere, tacitare le domande ma nulla sarà più lo stesso per te. Allora ti auguro di non fartele mai queste domande perché il risveglio è doloroso, perché “la consapevolezza porta sofferenza” e se avrai la sfortuna di risvegliarti allora ti auguro di avere accanto qualcuno che possa aiutarti a trovare la tua strada. Clicca qui per maggiori informazioni su SelfYology: Cerchio di Alchimia Interiore

Nell’articolo precedente (che puoi leggere QUI ) abbiamo visto quale fosse la caratteristica elettrica dell’aria che trasporta l’energia che tanto serve al nostro corpo per poter funzionare correttamente: lo ione negativo. Ionizzare negativamente gli atomi di ossigeno significa aggiungergli dell’energia elettrica. Ciò avviene soltanto sotto l’influsso di importanti sorgenti di energia elettrica. Quali? Le radiazioni telluriche, vale a dire le emanazioni radioattive naturali del suolo, comunque così deboli da non causare alcuna danno (a differenza della radioattività artificiale assai più potente) sono un importante fonte di ionizzazione dell’aria (alcune rocce emettono raggi gamma). La sorgente principale di ioni negativi vitalizzanti è comunque costituita dalle radiazioni elettromagnetiche di corta lunghezza d’onda provenienti dal sole, questo inesauribile generatore di energia.

I ritmi respiratori influiscono sulla fluidità del fluido spinale all’interno ed attorno al cervello, secondo un nuovo studio. Il fluido cerebrospinale svolge un ruolo importante nel lavaggio dei rifiuti metabolici del cervello. La scoperta potrebbe avere un impatto su malattie del cervello come l’Alzheimer. Il nostro cervello è lavato e pulito da un costante flusso di fluido cerebrospinale, che gioca un importante ruolo di trasporto delle sostane di scarto, come proteine dannose e acqua in eccesso. Il ritmo del tuo cuore è uno dei fattori che influenza la qualità del fluire di questo liquido attraverso il cervello. Ora un nuovo studio mostra che la respirazione influisce anche sulla fluidità del fluido spinale. “ Non è impossibile che le tecniche di respirazione Yoga possano influenzare il flusso del liquido cerebrospinale attraverso il cervello e promuovere la rimozione dei rifiuti di esso ” dice Vegard Vinje del Laboratori Simula Research, dove è candidato al dottorato. Lo studio è stato recentemente pubblicato sul giornale Nature Scientific Reports e fa parte della tesi di dottorato di Vinje sull’argomento. Il battito del cuore ed il sonno promuovono il flusso Alcune sostanze di scarto si accumulano nel cervello a causa di disturbi cerebrali funzionali. Un esempio ben conosciuto è il betamiloide, il quale si accumula in forma di placche quando una persona ha la malattia di Alzheimer. Ma molto non è ancora compreso su come il cervello si sbarazzi dei prodotti di scarto. Nel 2013, tuttavia, alcune ricerche hanno scoperto che il liquido cerebrospinale gioca un ruolo nella pulizia del cervello. Esso fluisce nel cervello lungo i piccoli spazi attorno alle arterie e lava via il materiale di scarto attraverso il tessuto cerebrale stesso. “ Questo ha davvero attirato l’attenzione della gente ” afferma Vinje. Il modo in cui il fluido cerebrale fluisce può determinare quanto efficientemente i materiali di scarto possono venire eliminati. Il flusso è guidato dal battito cardiaco, tra le altre cose, perché le arterie del cervello si espandono ad ogni battito. Inoltre, ricerche precedenti suggeriscono che il flusso aumenta mentre dormiamo. Pressioni cerebrali misurate per un lungo periodo Vincje è stato nominato studente dell’anno in Ingegneria nel 2016 da Universum quando era uno studente presso la facoltà di matematica e scienze naturali dell’Università di Oslo. Il suo master era sui calcoli dei flussi di fluido nel cervello. Precedenti studi di risonanza magnetica hanno dimostrato che la respirazione può influenzare il flusso del liquido spinale. “ Ma questi studi sono stati limitati a brevi periodo di tempo, a causa dei limiti della tecnologia delle a risonanza magnetica ” afferma Vinje. Lui e suoi colleghi hanno avuto accesso alle misurazioni della pressione del cervello dei pazienti con idrocefalia, o acqua nel cervello, che erano al Rikshospitalet, all’ospedale universitario di Ulleval. Queste misurazioni vengono eseguite di routine per determinare quali pazienti necessitano di un intervento chirurgico. Il vantaggio, per le ricerche di Vinje, è che le letture della pressione si estendono per più di 15 ore. Respiro contro battito cardiaco Due sensori di pressione erano posizionati in differenti parti del cervello del paziente, dando 200 misure di pressione al secondo. Da queste misurazioni, Vinje e i suoi colleghi, furono in grado di calcolare il flusso del liquido cerebrospinale usando l’equazione di Navier-Stokes . Hanno calcolato poi la percentuale dei cambiamenti nel flusso dovuti alla respirazione in relazione ai battiti del cuore. Le misurazioni hanno mostrato che le pulsazioni di pressione sono tre volte maggiori per le pulsazioni cardiache rispetto al respiro. “ Sebbene i cicli delle pulsazioni di pressione siano dominati dalle pulsazioni del cuore, la velocità del fluido è tanto influenzata dal respiro che dal battito cardiaco. La quantità di volume del liquido cerebrospinale che pulsa dentro e intorno al cervello è di gran lunga maggiore per un ciclo respiratorio che per un battito cardiaco ” ha detto Vinje. Il volume che è stato spostato durante un ciclo di respirazione era più di quattro volte il volume mosso da una battito cardiaco. Questo perché ogni inalazione dura più a lungo di ogni battito cardiaco, con circa 15 inalazioni al minuto contro 60-70 battiti al minuti, spiega. Respirazione profonda meglio di quella rapida Vinje spiega perché un minor numero di respiri profondi ha un impatto maggiore sul flusso di liquido cerebrale rispetto alla respirazione più veloce e superficiale. In sostanza, le onde più lunghe (onde cerebrali) che risultano da respiri profondi possono trasportare più volume. Vinje le confronta con le onde dell’oceano che colpiscono la terra. “ Immagina una spiaggia con della immondizia. Un’onda lunga rimuoverà immondizia e disordine sulla spiaggia in modo più efficiente di una breve ”, ha detto. Le onde corte e più increspate non arrivano più in alto sulla spiaggia rispetto alle onde più lunghe della stessa altezza, spiega. Può spiegare il valore degli esercizi di respirazione I pazienti nello studio di Vinje hanno preso in media fino a 15 respiri al minuto, il che è normale. Ma per alcuni tipi di esercizi di respirazione profonda dello Yoga, i praticanti possono fare solo cinque respiri al minuto, dice. Sono state fatte molte ricerche su come e se la respirazione possa vere un effetto benefico sulla salute. “ Non è impossibile che parte della risposta risieda nell’effetto delle tecniche di respirazione sul flusso del liquidi cerebrospinale, che a sua volta è stato collegato alla rimozione dei materiali di scarto dal cervello ”, ha detto Vinje. Ora prova a pensare, se tutto questo può accadere facendo fare dei semplicissimi esercizi respiratori (con risultati ben poco differenti tra persone normodotate e persone con patologie) immagina cosa può provocare all'interno del corpo umano una respirazione altamente allenata attraverso le tecniche di respirazione (pranayama) che lo Yoga ci insegna. Nei nostri corsi ( primo anno di formazione in 250 h che trovi in forma annuale e residenziale) analizziamo in maniera approfondita ogni pranayama in modo da poter prendere il controllo del nostro respiro che ci porta ad unire il mondo esterno con quello interno. Potete leggere l’articolo originale cliccando QUI