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Fonte di energia nell'aria

Davide Cisotto • 3 marzo 2020

Da dove deriva l'energia che c'è nell'aria e che tanto fa bene al nostro corpo?

Nell’articolo precedente (che puoi leggere QUI) abbiamo visto quale fosse la caratteristica elettrica dell’aria che trasporta l’energia che tanto serve al nostro corpo per poter funzionare correttamente: lo ione negativo.

Ionizzare negativamente gli atomi di ossigeno significa aggiungergli dell’energia elettrica. Ciò avviene soltanto sotto l’influsso di importanti sorgenti di energia elettrica.

Quali?

Le radiazioni telluriche, vale a dire le emanazioni radioattive naturali del suolo, comunque così deboli da non causare alcuna danno (a differenza della radioattività artificiale assai più potente) sono un importante fonte di ionizzazione dell’aria (alcune rocce emettono raggi gamma).

La sorgente principale di ioni negativi vitalizzanti è comunque costituita dalle radiazioni elettromagnetiche di corta lunghezza d’onda provenienti dal sole, questo inesauribile generatore di energia.
Altra fonte sono i raggi cosmici; questi sono importantissimi perché, mentre l’irradiamento solare è intermittente (alternanza giorno-notte, interposizione dello schermo delle nuvole), i raggi cosmici, al contrario, irradiano sia di notte che di giorno. Essi trapelano attraverso i più spessi strati di nubi senza perdere nulla della loro energia. Li ritroviamo persino nel suolo.

Enormi quantità di ioni vitalizzanti sono prodotti dalle grandi masse d’acqua in movimento o in corso di evaporazione: ecco il motivo per cui l’acqua è così vitalizzante in riva al mare. Non è solamente un effetto della presenza dello iodio, di cui arriviamo persino a dire che la sua è una funzione minore.

Al mare sono presenti tutte le condizioni per una massima ionizzazione vitalizzante: grandi masse d’acqua in movimento e in evaporazione, azione del vento dal largo, assenza di polvere, ionizzazione massima dal sole e dai raggi cosmici.

Sulla costa e al largo, siamo immersi in un oceano di energia (prana per gli indiani), a volte persino troppo intenso per certi organismi ultrasensibili, incapaci di assorbire e di ripartire questo sovrabbondante afflusso di energia. Qualche bambino diviene nervoso e irritabile. Alcuni adulti, a volte, perdono il sonno.

E' la polarità di Yin e Yang quella che fa muovere il chee (l'energia per il taoismo e la medicina tradizionale cinese). Nella scienza occidentale, questa polarità è chiamata "potenziale gradiente", ossia la potenziale differenza di voltaggio fra due punti. Nella pura aria aperta il potenziale gradiente sale di varie centinaia di volt al metro, ma nell'aria inquinata e negli spazi chiusi è virtualmente zero.

Così il potenziale gradiente determina la "forza" di un campo elettrico, e la forza del campo elettrico determina quanto sono attivi gli ioni negativi entro di esso e con quale forza fluiscono tra i punti.

Questo è dunque più alto in luoghi come le montagne, le spiagge, i parchi e altri spazi aperti dove gli ioni negativi fluiscono liberamente dal polo positivo Yang al polo negativo Yin della terra.Tutti gli organismi viventi nel mezzo servono come conduttori per questa energia.

La corrente elettrica causata dalla presenza di un campo elettrico attraversa tutte le cellule, gli organi e l'intero sistema nervoso, e stimola il metabolismo così come tutte le funzioni fisiologiche dell'organismo vivente.

Le tecniche yogiche del pranayama hanno, tra gli altri, lo scopo di permetterci di fissare una quantità accresciuta di energia, di immagazzinarla, di ripartirla nell’organismo e di dirigerla là dove se ne avverte il bisogno…

e ricorda sempre
“Un oncia di pratica vale più di una tonnellata di teoria” Swami Sivanananda"

Lettura consigliata


Troverai un libro fantastico e con tantissime informazioni teoriche e pratiche riguardanti il respiro e la sua pratica come insegnata da millenni nello Yoga.
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Lo studio è stato recentemente pubblicato sul giornale Nature Scientific Reports e fa parte della tesi di dottorato di Vinje sull’argomento. Il battito del cuore ed il sonno promuovono il flusso Alcune sostanze di scarto si accumulano nel cervello a causa di disturbi cerebrali funzionali. Un esempio ben conosciuto è il betamiloide, il quale si accumula in forma di placche quando una persona ha la malattia di Alzheimer. Ma molto non è ancora compreso su come il cervello si sbarazzi dei prodotti di scarto. Nel 2013, tuttavia, alcune ricerche hanno scoperto che il liquido cerebrospinale gioca un ruolo nella pulizia del cervello. Esso fluisce nel cervello lungo i piccoli spazi attorno alle arterie e lava via il materiale di scarto attraverso il tessuto cerebrale stesso. “ Questo ha davvero attirato l’attenzione della gente ” afferma Vinje. Il modo in cui il fluido cerebrale fluisce può determinare quanto efficientemente i materiali di scarto possono venire eliminati. Il flusso è guidato dal battito cardiaco, tra le altre cose, perché le arterie del cervello si espandono ad ogni battito. Inoltre, ricerche precedenti suggeriscono che il flusso aumenta mentre dormiamo. Pressioni cerebrali misurate per un lungo periodo Vincje è stato nominato studente dell’anno in Ingegneria nel 2016 da Universum quando era uno studente presso la facoltà di matematica e scienze naturali dell’Università di Oslo. Il suo master era sui calcoli dei flussi di fluido nel cervello. Precedenti studi di risonanza magnetica hanno dimostrato che la respirazione può influenzare il flusso del liquido spinale. “ Ma questi studi sono stati limitati a brevi periodo di tempo, a causa dei limiti della tecnologia delle a risonanza magnetica ” afferma Vinje. Lui e suoi colleghi hanno avuto accesso alle misurazioni della pressione del cervello dei pazienti con idrocefalia, o acqua nel cervello, che erano al Rikshospitalet, all’ospedale universitario di Ulleval. Queste misurazioni vengono eseguite di routine per determinare quali pazienti necessitano di un intervento chirurgico. Il vantaggio, per le ricerche di Vinje, è che le letture della pressione si estendono per più di 15 ore. Respiro contro battito cardiaco Due sensori di pressione erano posizionati in differenti parti del cervello del paziente, dando 200 misure di pressione al secondo. Da queste misurazioni, Vinje e i suoi colleghi, furono in grado di calcolare il flusso del liquido cerebrospinale usando l’equazione di Navier-Stokes . Hanno calcolato poi la percentuale dei cambiamenti nel flusso dovuti alla respirazione in relazione ai battiti del cuore. Le misurazioni hanno mostrato che le pulsazioni di pressione sono tre volte maggiori per le pulsazioni cardiache rispetto al respiro. “ Sebbene i cicli delle pulsazioni di pressione siano dominati dalle pulsazioni del cuore, la velocità del fluido è tanto influenzata dal respiro che dal battito cardiaco. 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Ora prova a pensare, se tutto questo può accadere facendo fare dei semplicissimi esercizi respiratori (con risultati ben poco differenti tra persone normodotate e persone con patologie) immagina cosa può provocare all'interno del corpo umano una respirazione altamente allenata attraverso le tecniche di respirazione (pranayama) che lo Yoga ci insegna. Nei nostri corsi ( primo anno di formazione in 250 h che trovi in forma annuale e residenziale) analizziamo in maniera approfondita ogni pranayama in modo da poter prendere il controllo del nostro respiro che ci porta ad unire il mondo esterno con quello interno. Potete leggere l’articolo originale cliccando QUI
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